Microsoft, inarrestabile declino – Wired.it
Che la situazione del mercato pc si sia fatta turbolenta non è un mistero: la rivoluzione mobile è in pieno svolgimento, portata a pieno regime da Apple con il suo iPhone e resa inarrestabile dalla corazzata Android capitanata da Google. Microsoft è partita in ritardo, con Windows Phone 7 due anni fa e con la combinazione Windows 8 e Windows Phone 8 in questi mesi. Ma secondo Adam Hartung di Forbes – in un’analisi che ha sta facendo il giro della Rete e suscitando commenti di ogni genere – questa partenza ritardata ha condannato l’azienda all’oblio.
Il pezzo di Hartung dipinge uno scenario impietoso, con l’azienda guidata da Steve Ballmer nel mezzo di una irreversibile caduta, causata da una serie di contingenze interne ed esterne.
Innanzitutto c’è il declino del mercato pc, che nel Q4 2012 registra un calo delle consegne del 5%, senza la previsione di un rimbalzo positivo. Secondo gli analisti, con un pc già funzionante tra le mura domestiche da ora in poi la maggior parte delle famiglie si accontenterà di avere in casa un tablet o uno smartphone.
E a proposito di tablet, le vendite di Surface si attestano ancora a un 5% di quelle di iPad. Magari è presto per parlare, ma intanto anche Windows 8, tassello fondamentale della strategia di unificazione tra mondo mobile e fisso, cresce lentamente a causa della resistenza delle versioni Xp (veramente dura a morire) e 7.
Destino simile per la controparte smartphone del sistema operativo di Bill Gates: qui la parte dei leoni la recitano iOs e Android. Windows Phone 8 guadagna terreno, ma lo fa a un tasso che per alcuni è troppo basso per sfondare in un mercato ormai chiaramente definito.
Hartung chiude il cerchio: per un’azienda che trae il 75% dei suoi profitti da Windows e da Office, salvare gli insalvabili (secondo lui) Windows e Office resterà una priorità assoluta. E Microsoft investiràtutte le risorse disponibili in questa mission impossible, a scapito degli altri settori. Anche anche quello del gaming ne farà le spese: l’analista sostiene addirittura che Xbox e il suo ecosistema verranno venduti (e ipotizza addirittura Sony tra gli acquirenti) o ridimensionati. Più in generale, nel tentativo di salvarsi Microsoft rischierebbe di mettersi sulla stessa traiettoria in picchiata di Rim.
È una visione apocalittica, che offre spunti di riflessione ma probabilmente sottovaluta quanto sta per accadere di qui ai prossimi mesi: il destino ancora aperto dei primi ibridi equipaggiati con Intel Core e soprattutto una vera diffusione di Windows 8 grazie al suo prezzo finalmente adeguato alle tasche degli utenti. Certo, intanto Apple straborda, Android è una macchina da guerra e le realtà che possono competere con l’ex monopolista ormai sono tante e minacciose. Ma la sorte della casa di Redmond non è per niente già segnata: si tratta solo di azzeccare le prossime, fondamentali mosse.
22 gennaio 2013 di Lorenzo Longhitano