Officine Arduino: Banzi apre un incubatore (e assume) – Wired.it
Arduino è una scheda elettronica open source prodotta con l’obiettivo di controllare oggetti del mondo fisico, come led, lampade o motori che spostano oggetti fisici. Dal 17 febbraio il micro-controllore open source che ha già conquistato il mondo vivrà una seconda fase. Quel giorno, negli spazi messi a disposizione dal co-working Toolbox di Torino, sarà tenuta a battesimo Officine Arduino, startup incubata da Arduino con la mission di promuovere l’open hardware e l’open source in Italia, oltre a essere riferimento per le scuole.
L’annuncio è stato dato qualche giorno fa con un post sul blog di Arduino da parte di Massimo Banzi, papà di Arduino, e Davide Gomba, responsabile delle Officine: “Ci è saltato in mente che Arduino poteva fungere ancora da incubatore di idee nuove: le macchine ci sono come c’è la voglia di creare uno spazio dove raccogliere dei talenti per sviluppare nuovi prodotti”.
Spiega Gomba a Wired.it: “Arduino sta cominciando a diventare una piattaforma, non è più una cosa che va di moda o un metodo più economico per fare certe cose”. Lo confermano, racconta, le numerose richieste che arrivano dai docenti di diversi istituti tecnici. “Purtroppo, anche se siamo nati qui, in Italia non abbiamo mai avuto una voce nostra. Officine Arduino sarà anche questo e stiamo appunto cercando persone che ci aiutino a realizzare e curare questa entità deputata alla promozione di Arduino nel nostro Paese”.
Le Officine nascono come rivenditore di Arduino, ma con l’ulteriore compito di sviluppare idee e prodottiopen. Lo faranno anche attraverso la collaborazione con il FabLab Torino, ospitato all’interno delle Officine da un’associazione che sarà costituita a breve. Cos’è il FabLab? Lasciamolo spiegare a Banzi e Gomba: “Uno spazio che ha creato una piccola comunità di persone interessate a capire come si possano inventare nuovi processi produttivi, nuovi modelli di business partendo dalla fabbricazione digitale, dall’open source e dalla collaborazione tra persone”. Quello di Torino sarà la naturale evoluzione del FabLab Italia nato sulla scia della mostra Stazione Futuro (la mostra curata dall’ex direttore ed editorialista di Wired Riccardo Luna che come ricorda il team di Arduino è stato l’ispiratore dell’iniziativa) grazie al coinvolgimento del Comitato Italia 150. Lo spazio all’interno delle Officine Arduino “ospiterà diverse macchine offerte alle persone che potranno affittarle per creare qualunque cosa. Ci saranno spazi per consulenze, workshop e corsi di formazione”.
Intanto Gomba è alla ricerca di web master, php developer, ingegneri elettronici e guest blogger che diano davvero voce ad Arduino, attraverso lo sviluppo del sito web e la creazione di un blog per distribuire informazioni, tutorial e guide all’uso dell’ open hardware italiano per “promuovere Arduino in modo più consapevole, gestire la comunità nazionale e curare progetti di livello internazionale”.
Arduino reinveste là dove è nata. Con la speranza, grazie alla simbiosi con FabLab, che le Officine siano “la fucina da cui far uscire la nuova Arduino”. Già, ma Officine perché? “Ci piaceva il nome ‘Officine’ per richiamare il sapore delle vecchie piccole aziende italiane che dal nulla si sono inventate di tutto”.
Photo credits: robives / Flickr CC