Asus Eee Pad Transformer, tablet dalla doppia identità [test e foto] – Wired.it
Asus canta fuori dal coro e presenta un tablet legato a doppio filo al mondo dei netbook. L’asso nella manica? Una tastiera agganciabile
Prezzo 499 euro
Categoria: Tablet multitouch
Sistema Operativo: Android Honeycomb 3.0 (aggiornamento a 3.1 a breve)
Produttore: Asus
Disponibilità: Maggio 2011
Tra tutti i dispositivi Honeycomb usciti finora, quello di Asus è il più peculiare di tutti: il Transformer abita quella terra di confine tra il mondo dei netbook e il Far West dei tablet, con uno schermo da 10,1” di ottima qualità al quale si aggancia un dock/tastiera compreso di batteria di riserva indipendente, che estende la durata del Pad di parecchie ore.
Ma partiamo dall’inizio. A un primo sguardo il Transformer è sostanzialmente simile a quanto potremmo trovare nelle confezioni dei tablet concorrenti: la cornice a dire il vero è leggermente ingombrante, i materiali costruttivi sono buoni (anche se non ai livelli dello Xoom), il peso è nella media e la dotazione di porte è completa di mini Hdmi e slot microSd. Unico neo: manca l’Usb. Fin qui tutto normale e, anche una volta acceso, il tablet si comporta bene. Valgono insomma le osservazioni fatte per i modelli degli altri brand: l’accoppiata Honeycomb + Tegra 2 ha sicuramente un futuro.
Ma la marcia in più del Transformer è un’altra: la tastiera opzionale si aggancia al connettore proprietario del tablet e lo fa diventare un leggerissimo netbook. Il sistema operativo gestisce perfettamente l’input del touchpad incorporato e, nel caso volessimo aggiungere un mouse vero e proprio, nella tastiera sono incluse due porte Usb (oltre a un ingresso per schede Sd e Mmc). È vero, bisogna abituarsi: è strano muoversi con il mouse all’interno di Android, e anche la logica delle home screen e delle app non è subito immediata quando il pad è trasformato e ci aspetteremmo finestre e tasto Start. Ma la tastiera del Transformer viene in aiuto e include come tasti funzione tutte le scorciatoie più utili dell’Os Google, salvando tempo prezioso in più occasioni.
In pochi minuti ci abbiamo fatto l’abitudine, e a conti fatti ci troviamo davanti a un prodotto curioso. Da una parte è un tablet che, fatte salve alcune mancanze (niente flash nella fotocamera, niente 3G) se la gioca con il resto della compagnia. Dall’altra è un netbook forse un po’ meno versatile della concorrenza, ma con un fattore di mobilità estremo. Consigliato a chi desidera un prodotto diverso dagli altri.
Wired
Polaris Office preinstallato. Idea originale. Schermo Ips dall’ottimo angolo di visuale
Tired
Niente connessioni 3G. L’incastro per il dock situato sulla tastiera è poco robusto